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Franco CERILLI

Cognome:
CERILLI
Nome:
Franco
Data di nascita:
26 Ottobre 1953
Comune di nascita:

Chioggia (VE)
Italia

Cittadinanza:
Presenze:
124
Reti:
7
Altezza:
174 cm
Peso:
71 kg
Ruolo naturale:
Altri Ruoli:
Piede:
Stagioni:
1976-1977, 1977-1979, 1984-1986
Numero maglia:
7
Note biografiche:

Franco Cerilli (Chioggia, 26 ottobre 1953) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo ala destra.

Messosi in evidenza appena ventenne nella Massese in Serie C, dove si guadagnò il soprannome di "nuovo Corso", nell'estate del 1974 venne acquistato dall'Inter col pesante compito di raccogliere l'eredità dello stesso Mario Corso. Esordì in Serie A coi nerazzurri nel campionato 1974-75, rimanendo a Milano per due stagioni ma deludendo le aspettative, collezionando solo 19 presenze.

Passò quindi nel 1976 al Lanerossi Vicenza con cui ottenne la promozione in massima serie. Tornato alla casa base a fine stagione, venne inizialmente girato al Monza; tuttavia dopo pochi mesi tornò a Vicenza, dove fu tra gli artefici della straordinaria annata del cosiddetto "Real Vicenza", segnata dallo storico secondo posto in A. L'anno successivo, dopo la retrocessione in Serie B dei vicentini, rimase in massima serie passando al Pescara, con cui disputò due campionati, il secondo dei quali in B.

Nel 1981 andò in Serie C1 al Padova, contribuendo alla promozione in Serie B dei biancoscudati. Nel 1984, nella sua ultima stagione al Padova, giocò 11 partite nel campionato di B, ma la squadra retrocedette in C1 per uno scandalo scommesse che colpì la squadra euganea. 

Cerilli tornò quindi nuovamente al Vicenza in C1, dove militò per altre due stagioni centrando due promozioni consecutive. Il ritorno in massima serie venne però vanificato dallo scoppio nel 1986 del Totonero-bis, di cui Cerilli fu tra i protagonisti: al Vicenza venne negata la promozione in A, mentre Cerilli a causa di alcune intercettazioni telefoniche fu squalificato per cinque anni, chiudendo con quest'ombra la carriera da calciatore.

Ha fatto parte della Nazionale della Serie C guidata da Enzo Bearzot.
Nella stagione 2010-11 ha allenato il Casone, formazione di Legnaro che militava in Seconda Categoria.
Nella stagione 2011-12 ha allenato la Legnarese in Prima Categoria. Per lui si è trattato di un ritorno sulla panchina della Legnarese dopo esserci già stato in precedenza con Filippo Maniero come giocatore.
Nella stagione 2012-13 allena il VigonovoTombelle, formazione di Vigonovo che milita in Seconda Categoria. A gennaio 2013 termina il suo rapporto contrattuale con il VigonovoTombelle, alla guida del quale gli subentra l'ex compagno di squadra Fulvio Fellet.
Nel 2015-16 approda sulla panchina della Polisportiva San Precario, squadra di Padova di Seconda Categoria.

 

Intervista a... Franco Cerilli by Flavio Ciasca (genoaniforesti.com)

Franco Cerilli è nato a Chioggia in provincia di Venezia il 26 ottobre del 1953.
Da giocatore è stato un funambolo e fece il salto di qualità passando dalla Massese all’ Internazionale nella stagione 1974/1975.
Il suo nome resta legato soprattutto al Lanerossi Vicenza di Giovan Batista Fabbri e Giussy Farina oltre che a Inter, Padova e Pescara.

Partiamo dai calzettoni giù che erano il tuo marchio di fabbrica…?

“Beh il mio idolo è sempre stato un certo Omar Sivori. Il favoloso diez argentino i calzettoni tirati su non li ha mai avuti e poi è arrivato un certo Mario Corso… Il mio ruolo più o meno è sempre stato quello, per cui..” 

Eri un giocatore con delle caratteristiche ben precise, uno che faceva fare goal, un ruolo oggi sempre meno ricercato dagli allenatori come mai?

“Mah oggi la fisicità e’ tutto, basta vedere nelle scuole calcio cosa viene chiesto ai tecnici e viene repressa la fantasia. Una cosa che ai miei tempi andava al contrario, con ciò mi vien da ridere quando si dice che ai nostri tempi si andava piano…s’andava forte ma si sapeva anche toccare il pallone.”

Un giocatore di oggi nel quale ti rivedi?

“Bernardo Silva del City”. Il tuo nome è legato a Vicenza, Inter ma anche Padova e Pescara in parte. Un ricordo delle tue esperienze nei vari club?
“Il Vicenza è stata un’esperienza fantastica. Un club dove son stato benissimo. Ho ricordi molto belli a partire dai rapporti con tutto lo staff, l’ ambiente, l’ allenatore Giovan Battista Fabbri ed il presidente Giussy Farina.

Quel Vicenza era forte ma non solo..?

“Vero ,eravamo un gruppo soprattutto molto coeso.

Ricordo sempre che un venerdì ,il nostro portiere, Ernesto Galli, che era il capitano fuori dal campo, ci porto’ a mangiare in un ristorante di un suo cugino e,  dato che il weekend calcistico seguente andò bene,  divenne una regola, per tre anni, andare in quel ristorante con tutta la squadra. Stavamo bene insieme.

Una partita che ricorda tra le tante?

“Ne ricordo due con molto piacere. La prima a Napoli quanto vincemmo quattro a uno e tutto lo stadio ci  fece un applauso a fine partite emozionante.

Un altro ricordo è legato a Paolo Rossi.

A Roma contro la Lazio vincemmo tre a uno con tre goal di Pablito grazie a tre miei assist.

Ero un giocatore che godeva a far fare goal più che a farli, son sempre stato così”.

L’ allenatore di quel Vicenza era un certo Giovan Battista Fabbri ?

"Un grande il mister. Mi vien da ridere quando sento oggi parlare di ripartenza dal basso come innovazione, già ai nostri tempi Fabbri ci chiedeva di partire dal basso per poi imbucare velocemente”.

Finiamo con Paolo Rossi …

“Paolo era un giocatore ed uomo unico. eravamo molto legati.

Ricordo sempre una partita dove, potendo segnare a porta vuota, passai la palla a Paolo per fargli fare goal.

Era un periodo che Paolo non segnava e volevo riportarlo alla gioia del goal, volevo vedere il suo sorriso che era unico .

Paolo era uno spettacolo, mi manca molto.